20 Novembre 2019

Nasce la Rete delle Reti: 55 mln per rivoluzionare la medicina italiana

 

Il progetto, finanziato tramite il Ministero della Salute, prenderà il via a fine 2019 e coinvolgerà le tre principali Reti italiane | Creazione di una piattaforma centralizzata per analizzare l’enorme massa di dati dei 51 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico del Paese | Saprà connettersi con l’esterno (altri istituti, database regionali ed internazionali) e consentirà analisi aggregate nel singolo paziente o in popolazioni di pazienti | Sarà coordinata da ACC

 

Roma, 20 novembre 2019 – Intervenendo a margine del 4° Annual Meeting di Alleanza Contro il Cancro il Presidente della Rete, Ruggero De Maria, ha osservato come occorra «creare le condizioni affinché tutti i dati clinici di ciascun Paziente siano resi disponibili e interoperabili per permettere alle tecnologie di machine learning, che sono alla base dell’intelligenza artificiale, di essere sviluppate e applicate, sia per curare i pazienti, sia per prevenire le malattie». Una strada che va necessariamente percorsa e che la Rete Oncologica Nazionale ha intrapreso assieme a quella Cardiologica e delle Neuroscienze/Riabilitazione degli IRCCS (51 istituti in tutto) per creare l’Istituto Virtuale di Patologia della Rete Italiana degli IRCCS: prevenire malattie, personalizzare le cure, migliorare la qualità di vita dei Pazienti». Una strada che, secondo De Maria, rivoluzionerà la medicina nel nostro Paese.

Il progetto, già finanziato dal MEF tramite il Ministero della Salute con 55 milioni di euro che saranno erogati da fine 2019 per dieci anni, prevede la creazione di una piattaforma integrata per la raccolta di dati omici, di imaging e clinici in ciascun IRCCS che sia a sua volta in grado di comunicare efficientemente con quella centralizzata. Quest’ultima sarà disegnata per consentire l’analisi dei dati condivisi e, parzialmente, lo storage. Le piattaforme saranno principalmente basate sull’uso di risorse open-source e tools informatici e specifici software o piattaforme consolidati e di ampia diffusione negli ospedali di ricerca internazionali. Un elemento di fattibilità critico del progetto è la creazione, in ogni Istituto associato a una delle Reti, di condizioni che garantiscano la interoperabilità dei dati.

La capacità di ottimizzare la prevenzione e la cura delle malattie attraverso l’innovazione scientifica e tecnologica è una delle sfide più importanti che sta affrontando il nostro Paese, è scritto nell’abstract di progetto. La spesa sanitaria nazionale sta diventando sempre meno sostenibile e richiede il massimo sforzo per far sì che la medicina diventi sempre più preventiva e di precisione, in modo tale che ogni terapia somministrata ad ogni singolo paziente sia la migliore possibile e potenzialmente curativa. La possibilità di avvalersi di modelli in grado di comprendere, elaborare e simulare con precisione ogni singola persona o paziente, attraverso l’elaborazione di quello che viene chiamato virtual twin, permetterà di aumentare l’efficacia delle terapie e di prevenire le malattie, riducendo i costi sanitari e aumentando la qualità di vita della popolazione. Questa rivoluzione del modo di approcciarsi al problema salute si può avvalere dell’innovazione scientifica e tecnologica che permette di mettere insieme i progressi dell’ICT con quelli delle cosiddette scienze omiche.

La creazione della piattaforma centrale sarà successiva alla modernizzazione delle infrastrutture IT di ciascun IRCCS allo scopo di rendere possibile l’estrazione di dati clinici e scientifici di ciascun Paziente e la loro integrazione in una banca dati integrata che consenta poi l’interoperabilità degli stessi. Sarà poi creata una piattaforma integrata centralizzata capace di comunicare con quelle di ciascun IRCCS, connettersi con l’esterno (altri istituti, database regionali ed internazionali) e consentire analisi aggregate nel singolo paziente o in popolazioni di pazienti.

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