Mission on cancer UE, Walter Ricciardi: «Sui dati occorre un compromesso altrimenti l’Europa sarà in difficoltà»
Walter Ricciardi, Presidente della Mission Board for Cancer della UE, l’organismo dell’Unione Europea chiamato a decidere le strategie comunitarie contro il cancro, ci ha rilasciato questa intervista a margine della “High-level Stakeholder Conference – Reducing Disparities Across the European Union” in corso a Roma ed organizzata sempre da Alleanza Contro il Cancro.
Presidente, come sono cambiate le priorità della mission on cancer europea dopo tre anni di pandemia, un conflitto nel cuore dell’Europa e un’inflazione spesso a doppia cifra?
«La mission si sta focalizzando soprattutto sull’implementazione: i primi tre anni hanno riguardato proposte e finanziamenti, quelli successivi saranno di realizzazione. La mission è molto cambiata, è più giovane nelle sue componenti e più operativa rispetto alla prima parte. Credo sia fondamentale proseguire perché ciò che abbiamo prodotto in Europa è un unicum a livello mondiale, ossia una considerazione, una proposta, una integrazione di soluzioni che garantiscono ai pazienti europei assistenza dovunque essi siano a patto che i dati siano condivisibili»
Big data, quindi: nel suo intervento ne ha sottolineato l’essenzialità contrapponendola alla loro totale o parziale indisponibilità.
«Abbiamo fatto diverse audizioni nella prima fase col Parlamento Europeo sottolineando che l’attuale regolamentazione non ci consente di utilizzarli, vi è pertanto la necessità di creare uno European Health Data Space in un giusto equilibrio tra protezione della privacy e utilizzabilità dei dati che, peraltro, i pazienti vogliono mettere nelle nostre disponibilità. Purtroppo, in questo momento, le discussioni a livello del Consiglio ci sembrano riduttive rispetto a questa possibilità, sembra che vadano in un’altra direzione: sottolineano la privacy, che naturalmente va tutelata, impedendoci però di utilizzarli. Mi auguro che nell’evoluzione delle discussioni si giunga a un compromesso un po’ più operativo altrimenti l’Europa si troverà in difficoltà».
Il ruolo dell’Italia nel contesto europeo?
«È un po’ diverso rispetto a quello di molti altri Paesi – mi vengono in mente Austria, Belgio, Svezia e Spagna – che hanno creato dei mirror group, organizzazioni nazionali per trasferire immediatamente i risultati dell’attività. L’Italia e la Germania sono quelli più in ritardo: sono realtà regionali – o federali come la Germania dove ci sarebbe bisogno di un grande coordinamento nazionale come sta facendo la Spagna. Altrimenti le disuguaglianze tra le autonomie, le regioni e i lander sono destinate ad aumentare». Secondo il Presidente della Mission Board for Cancer della UE, le organizzazioni che svolgono questo coordinamento, come Alleanza Contro il Cancro, sono le benvenute. «Certamente. Ma il ruolo principale – ha detto ancora – è quello del Ministero; ne ho parlato col Ministro, estremamente sensibile a questa tematica, che ha risposto molto positivamente; spero quindi che si possa avviare una collaborazione più strutturata».
*Responsabile Comunicazione ACC
Italia protagonista in Europa grazie alla Rete degli IRCCS
Roma, 2 febbraio 2023 – Il 4 febbraio si celebra in tutto il mondo il World Cancer Day: l’Italia, mai come in questi anni, è protagonista nell’individuazione delle strategie che stanno delineando la ricerca oncologica europea dei prossimi anni: Alleanza Contro il Cancro, la Rete Oncologica Nazionale fondata dal Ministero della Salute presieduta dal professor Ruggero De Maria, siede infatti in numerosi tavoli tecnici del Mission Board for Cancer della UE, l’organismo che sta disegnando le progettualità sovranazionali nella lotta ai tumori.
Un ruolo a livello italiano che è riconoscimento dei progressi compiuti dalla Rete nell’ultimo quinquennio e alla quale è affidato il coordinamento di progetti-chiave come ad esempio quello sulle cellule Car-T finanziato dal Parlamento, Health Big Data, la Rete delle Reti che aggregherà e renderà interoperabili i dati oncologici, cardiologici e neurologici provenienti da 51 IRCCS e GerSom, uno studio condotto su quattromila pazienti che da un lato da mira a innalzare la qualità delle cure individuando i farmaci potenzialmente più efficaci e, dall’altro, a prevenire i tumori nei familiari ad alto rischio indirizzandoli verso percorsi dedicati di prevenzione.
La Rete, come spiega il Direttore generale Paolo De Paoli, «ha organizzato un’infrastruttura di gestione scientifico – amministrativa della ricerca che le consente oggi, con speditezza, di scrivere i progetti, gestirne lo sviluppo, interagire con i partners italiani ed europei, portarli a termine e procedere alla rendicontazione e alla trasmissione degli atti agli enti finanziatori». Uno schema di riferimento anche per altri Paesi europei poiché solo in Italia e Francia esistono reti di cancer center così ben strutturate.
Dal punto di vista strettamente scientifico il ruolo precipuo di Alleanza Contro il Cancro in Italia è portare l’innovazione della ricerca nella pratica clinica utilizzando in forma associativa le risorse e il sapere degli IRCCS tramutandoli in terapie applicabili ai pazienti. Una strategia di medio-lungo termine che ha trovato felice percorso, ad esempio, nel progetto Car-T.
In Europa la Rete è ingaggiata sulle due grandi direttrici indicate dallo Europe Beating Cancer Plan, documento-guida della UE: «Una, più prettamente organizzativo-strutturale riguarda la creazione di network dei Comprehensive Cancer Center; l’altra, invece, si occupa dei temi fondanti la ricerca in Europa. In entrambi i casi il nostro ruolo è centrale. Siamo anche attivi su una terza direttrice – conclude De Paoli – il cui tema è la creazione di una infrastruttura digitale».
L’oncologia italiana riunita dal 21 al 23 al Gemelli per il meeting ACC
Roma, 9 settembre 2022 – Relatori di valenza internazionale si confronteranno dal 21 al 23 settembre prossimi sulle ultime conquiste e i più recenti progressi nella lotta ai tumori, durante l’Annual Meeting di Alleanza Contro il Cancro, la rete di ricerca fondata dal Ministero della Salute alla quale aderiscono 28 IRCCS, ISS, INFN, Fondazione CNAO, AIMaC, Fondazione Politecnico di Milano e Italian Sarcoma Group.
Quest’anno il keynote dell’oncologia italiana, dal tradizionale titolo New Technologies and Strategies to Fight Cancer, è ospitato dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, associata ad ACC e co-organizzatrice dell’evento.
Previsti in apertura dei lavori – il 21 settembre dalle 9.30 – i saluti di Giovanni Leonardi, Segretario Generale del Ministero della Salute, e di Ruggero De Maria, Presidente di ACC, che ripercorreranno la continua la crescita della Rete ed evidenzieranno il ruolo sempre più rilevante che ACC sta acquisendo nell’oncologia italiana ed europea «dove – ha anticipato proprio De Maria – Alleanza Contro il Cancro concorrere da protagonista alla definizione di scelte e orientamenti strategici». A seguire gli interventi di Marco Elefanti e Giovanni Scambia, rispettivamente Direttore Generale e Scientifico dell’IRCCS. Quest’ultimo si è detto «felice e onorato» di ospitare il convegno della Rete «in cui crediamo molto, saranno trattati gli argomenti più importanti dell’oncologia, clinici e preclinici, un meeting di aggiornamento molto utile per i ricercatori ma, anche – ha chiosato – una messa a punto della ricerca in Italia».
Quattro i simposi calendarizzati: Immunoterapia, Parp-inibitori, Big Players in Cancer Evolution e Innovazione in oncologia. Attese, tra le altre, nella sezione Immunoterapia, le relazioni di Emilio Bria, responsabile dell’Unità di Neoplasie Toraco polmonari al Gemelli, che parlerà dei progressi nella cura dei tumori solidi e di Franco Locatelli, membro del direttivo ACC, Direttore del Consiglio Superiore di Sanità (CSS) e del Dipartimento di Onco-Ematologia e Terapia Cellulare e Genica, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma (associato ad ACC), che parlerà delle nuove terapie salvavita sviluppate grazie al progetto CAR-T della Rete finanziato dal Parlamento. Di parp-inibitori aggiornerà Domenica Lorusso (Gemelli), coordinatrice scientifica del meeting ACC mentre per i Big Players in cancer evolution, importanti indicazioni sono attese da Giovanni Cammarota (Gemelli), Federico Cappuzzo (IRCCS Regina Elena), Maurizio Genuardi (Gemelli) e Nicola Normanno (IRCCS Fondazione Pascale). Di Big data e innovazione in oncologia, infine, parleranno tra gli altri Gennaro Ciliberto, direttore scientifico dell’IRCCS Regina Elena, membro del Comitato Esecutivo di ACC e responsabile del progetto Digicore, e Luca Boldrini (Gemelli), coordinatore del WG Radiomica della Rete. Particolarmente qualificati, come di consueto, i contributi dei ricercatori esteri: Ian Mc Neish dell’Imperial College di London, parlerà di Mechanism of Resistance and how to overcome nell’ambito degli inibitori Parp mentre è attesa la relazione di Andre Dekker del MAASTRO Clinic di Maastricht su Radiomics: an innovative tool for diagnosis and outcome prediction. Nella giornata di apertura anche la lectio di Barbara Gobbi del Sole 24 Ore (How to communicate scientific data to the public).
Il 23 settembre si parlerà anche di Survivorship care e Supporto nutrizionale grazie all’avvio del working group omonimo in Alleanza Contro il Cancro coordinato da Riccardo Caccialanza del San Matteo di Pavia, associato alla Rete.
Del futuro della ricerca oncologica traslazionale in Italia discuteranno infine, sempre il 23 – dalle 10.45 –, moderati da Giuseppe Ippolito, Direttore Innovazione e Ricerca del Ministero della Salute e dalla giornalista Roberta Villa, Elisabetta Iannelli, vicepresidente AIMaC (associata alla Rete), Piergiuseppe Pelicci, coordinatore scientifico di ACC e direttore della ricerca allo IRCCS IEO di Milano, Giovanni Scambia e Marc Van Den Bulcke, quest’ultimo responsabile dello Sciensano Belgian Institute for Health. L’attenzione per il meeting di ACC è testimoniata anche dagli oltre 200 abstract sin qui sottomessi dai ricercatori italiani, parte dei quali è stata selezionata dal Comitato scientifico per i successivi interventi in plenaria.
L’evento si svolgerà in presenza e online ed è gratuito per gli affiliati ai soci della Rete. Per ulteriori informazioni e il programma completo www.alleanzacontroilcancro.it.
Annual Meeting ACC, oltre 200 gli abstract sottomessi
Roma, 18 luglio 2022 – Sono oltre duecento gli abstract scientifici sottomessi dai ricercatori oncologici italiani in vista del prossimo Annual Meeting di Alleanza Contro il Cancro – la Rete Oncologica Nazionale fondata nel 2002 dal Ministero della Salute – in programma quest’anno dal 21 al 23 settembre ed organizzato in collaborazione con la Fondazione IRCCS Policlinico A. Gemelli, associato al network. Gli elaborati proposti (la scadenza per la sottomissione era fissata al 15 luglio scorso), saranno valutati nei prossimi giorni dal Comitato Scientifico del Meeting che ne selezionerà alcuni entro agosto.
ACC ricorda che le iscrizioni, aperte sia per la partecipazione in presenza sia online, si chiuderanno rispettivamente il 9 e il 16 settembre prossimi. Non è previsto fee per gli affiliati ai 28 Irccs aderenti, ISS, Fondazione Policlinico Milano, Fondazione Cnao, INFN, Italian Sarcoma Group e AIMaC.
Annual Meeting ACC 2022, via alle iscrizioni e alla sottomissione degli abstract
Roma, 20 aprile 2022 – Sono aperte le iscrizioni alla 7ma edizione dell’Annual Meeting di Alleanza Contro il Cancro – la Rete Oncologica del Ministero della Salute – in programma dal 21 al 23 settembre prossimi, in presenza/online, al Policlinico Gemelli di Roma, co-organizzatore dell’evento, associato alla Rete. È inoltre possibile sottomettere gli abstract (entro il 30/6) che saranno successivamente selezionati dal Comitato Scientifico.
Cellule CAR-Killer contro i tumori solidi, De Maria: «Studi clinici sugli adulti entro due anni»
Roma, 15 febbraio 2022 – Si chiamano CAR-killer e sono cellule che i ricercatori del progetto Car-T di Alleanza Contro il Cancro, la Rete Oncologica Nazionale del Ministero della Salute presieduta dal prof. Ruggero De Maria, stanno sviluppando e dirigendo verso target innovativi in tumori solidi. Quest’ambiziosa porzione del progetto coordinato dal prof. Franco Locatelli, parte del più ampio programma di ricerca finanziato dal Parlamento con dieci milioni di euro – lo stesso che, come si ricorderà, ha consentito la remissione completa di giovani pazienti affetti da leucemia linfoide acuta attraverso l’infusione di un basso numero di cellule – si propone di implementare nuovi approcci a livello preclinico per estendere l’applicabilità del trattamento con cellule CAR-T a neoplasie non ematologiche, migliorando parallelamente il profilo di sicurezza ed efficacia dell’approccio.
«Parliamo di nuovi CAR (recettori chimerici antigenici) – spiega Concetta Quintarelli, coordinatrice del Working Group Immunologia di ACC e responsabile della Terapia Genica dei Tumori al Bambino Gesù di Roma, Irccs associato alla Rete, dove è basato il WG – in grado di controllare il carcinoma di polmone, pancreas, colon e dei tumori cerebrali». In questa direzione si sono sviluppate in ACC numerose progettualità che coinvolgono gli altri WG della Rete. «Lo stadio della ricerca è preclinico. Per quanto riguarda il polmone – ha precisato Quintarelli – sono stati sviluppati nuovi vettori per la terapia genica la cui efficacia viene testata sia su colture cellulari sia nei modelli animali. Soltanto al termine di un’elevata e meticolosa caratterizzazione preclinica, e dopo avere sviluppato materiale per la terapia genica avente peculiarità compatibili con il rilascio per utilizzo sull’uomo – precisa ancora la ricercatrice – si potrà passare agli studi clinici. Il lavoro che attende le centinaia di ricercatori impegnati su questo fronte è particolarmente impegnativo». Al proposito il Presidente di ACC, De Maria, ha detto che «grazie all’eccellente lavoro del gruppo coordinato dal professor Locatelli, gli studi sui tumori pediatrici saranno i primi ad essere trasferiti alla clinica. Tuttavia, è probabile che, grazie a questo programma, entro un paio di anni verranno attivati dei trial clinici anche su alcuni tumori solidi degli adulti».
Il Progetto Car-T. Una rivoluzione nel campo dell’immunoterapia per la cura della Leucemia Linfoblastica Acuta è stato lo sviluppo di linfociti T modificati geneticamente che esprimono un recettore antigenico chimerico (CAR) contro i target tumorali. Tuttavia, nonostante la loro efficacia nel curare la LLA, le cellule CAR-T sono state associate a un profilo di sicurezza non ancora ottimale. Inoltre, nell’ambito di altre patologie maligne ematologiche (ad esempio la leucemia mieloide acuta, LMA) e dei tumori solidi, l’efficacia dell’approccio è risultata limitata. Per questi motivi il progetto di ricerca CAR-T, promosso dal Ministero della Salute e sviluppato sotto l’egida di ACC, si prefigge di migliorare l’efficacia della terapia con cellule CAR-T attraverso la creazione di un network di collaborazione che unisca l’expertise delle diverse Istituzioni partecipanti. Nel team di progetto sono coinvolti 17 dei 28 Irccs attualmente associati alla Rete.
Alleanza Contro il Cancro. Ad ACC, la Rete oncologica nazionale fondata nel 2002 dal Ministero della Salute, aderiscono 28 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), INFN, Fondazione Politecnico Milano, AIMaC, Italian Sarcoma Group, Fondazione CNAO e Istituto Superiore di Sanità – che ne ospita gli uffici. La missione di Alleanza contro il Cancro è portare l’innovazione tecnologica e organizzativa dalla ricerca di base alla pratica clinica, elevando e uniformando il livello di assistenza, cura e riabilitazione dei Pazienti oncologici su tutto il territorio nazionale.
Oncologia di precisione, il ruolo attivo di ACC nel Paese
Roma, 13 luglio 2021 – Medicina di precisione in oncologia: se ne è parlato in un recente convegno al quale è intervenuta, tra gli altri, Valentina Trapani, scientific advisor di ACC. «Prim’ancora del problema di un accesso non omogeneo sul territorio nazionale – ha detto – vi è innanzitutto quello di un accesso ancora troppo limitato e della mancanza di un percorso diagnostico-terapeutico specifico per l’impiego dell’NGS nella pratica clinica. Ad oggi, si stima che solo il 40% dei pazienti oncologici avanzati abbia accesso a cure personalizzate con i farmaci in commercio». Secondo Trapani, in risposta a un quesito che interrogava su quali fossero i punti critici della transizione verso l’implementazione dell’oncologia di precisione in tutto il Paese, «è innanzitutto indispensabile la disseminazione della capacità, in termini di competenze e attrezzature, di eseguire test validati di profilazione genomica. In questo senso, negli ultimi anni, ACC si è impegnata nel setup di facilities NGS in tutti gli Irccs della sua Rete, contribuendo anche all’assunzione e alla formazione di nuove figure professionali quali tecnologi NGS e bioinformatici clinici. Ma – ha aggiunto – per poter cominciare a pensare a un nuovo modello sostenibile ed equo risulta altrettanto fondamentale avere a disposizione dei test validati e a basso costo e degli strumenti informatici condivisi per l’interpretazione e la gestione dei dati genomici e clinici. Anche in questo ambito ACC sta portando avanti dei progetti significativi. Abbiamo sviluppato e validato un pannello genico a costi contenuti (<500€) ed eseguibile in tempi brevi (<1 settimana) per l’analisi di 467 geni alterati nei tumori, tra cui 172 CPGs (Cancer Predisposing Genes; cioè geni le cui varianti predispongono ai tumori). Questo pannello verrà impiegato nel trial GerSom che è appena partito e si pone come obiettivo dimostrare la fattibilità di un percorso diagnostico congiunto, al momento della diagnosi di tumore, per la identificazione dei geni alterati nel tumore (a scopi prognostici e di definizione della risposta alla terapia) e dei CPGs nella linea germinale (a scopi di mappatura del rischio genetico di tumore). L’ambizione del progetto è duplice: curare meglio i pazienti individuando i farmaci potenzialmente più efficaci, e prevenire i tumori nei loro familiari ad alto rischio indirizzandoli verso percorsi dedicati di prevenzione».